La Sagomizia contesa.

Pubblicato il da Mauro Goretti

Il nuovo grande Stato slavo disponeva di una discreta potenza bellica: la Polonia, a causa dell'incombente pericolo Teutonico, aveva migliorato molto la propria organizzazione militare e anche i Lituani potevano contare su un buon esercito, scarso quanto a cavalleria pesante, ma molto agile, invece, nei movimenti.

La guerra era ormai alle porte ed esplose in seguito ad una disputa territoriale che riguardava la Sagomizia, una delle regioni baltiche in mano ai Cavalieri, ma rivendicata dai Polacco- Lituani. Si trattava di un luogo di enorme importanza strategica per l'Ordine Teutonico, perché assicurava un collegamento tra i propri territori occidentali e quelli orientali. Perderlo,per i Tedeschi, avrebbe significato frammenzare la propria presenza in quelle zone, con conseguenze negative sopratutto dal punto di vista politico. Anche per questo motivo i Cavalieri non repressero il movimento sagomizio filolituano, almeno fino al 1407, anno in cui il gran maestro Ulrich von Jungingen prese le redini dell'Ordine, succedendo al fratello Konrad. Di indole più risoluta e bellicosa, Ulrich accusò la Polonia di aver rifornito i ribelli della Sagomizia e si propose di trascinarla in un conflitto. La mossa del nuovo capo germanico fu un atto di forza ben calcolato che teneva conto degli aiuti che verosimilmente sarebbero giunti dai sovrani di Ungheria e di Boemia, in apprensione per la crescita del regno polacco. Ma la guerra che Ulrich aveva provocato durò appena due mesi, e si concluse con la ratifica di un armistizio che impegnava le parti della tregua fino al giugno del 1410. L'interruzione delle ostilità servì ai due eserciti per organizzarsi meglio in vista di un nuovo, e questa volta decisivo, scontro. Sul versante polacco- lituano Ladislao II e il cugino Vytautas si adoperarono con grande impegno, arruolando truppe di Russi, Tartari dell'Orda d'Oro, Boemi e Moldavi. Entrambe le parti si impegnarono anche nelle attività diplomatiche, alla fine di reclutare alleati prestigiosi nelle varie corti d'Europa. L'Ordine Teutonico, per esempio, chiese appoggio ad alcuni sovrani, mobilitandoli contro gli Slavi definiti ancora “pagani”, e offrì anche generosi compensi in denaro per chi si fosse schierato dalla sua parte. I Lituani e i Polacchi, dal canto loro, inviarono lettere ai monarchi, avvertendoli del pericolo dell'espansionismo dei Cavalieri tedeschi. La resa dei conti era vicina. I comandanti della parte Slava, Ladislao II e Vytautas, pianificarono una strategia rischiosa, puntando a sorprendere l'avversario,dirigendo le truppe verso Mariemburg, ossia l'odierna Malbork,a poca distanza da Danzica.

Cavalieri teutonici
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